giovedì 26 maggio 2016

SONATA K494/533 di MOZART



Sonata n. 18 in fa maggiore per pianoforte, K 533

Musica: Wolfgang Amadeus Mozart
      1.      Allegro (fa maggiore)
      2.      Andante (si bemolle maggiore)
      3.      Rondò. Andante (fa maggiore)
Organico: pianoforte
Composizione: Vienna, 3 Gennaio 1788




                                  Il terzo tempo utilizza il Rondò K. 494




Le Sonate per pianoforte di Mozart sono state a lungo sottostimate: per fortuna, nel dopoguerra, solisti di spicco come Horszowski, Kraus, Kempff, Serkin, Brendel, de Larrocha, Perahia, Uchida, Schiff e la Pires le hanno rivalutate. Queste opere hanno risentito del confronto con le sonate di Beethoven, che erano raccolte e organizzate in serie, mentre Mozart fornì solo una catalogazione irregolare. Il fatto che anche uno studente di pianoforte possa affrontare la più semplice piuttosto presto, ha contribuito a non farle apprezzare come meritano. Arthur Schnabel, grande esperto della produzione mozartiana, ebbe a dire delle Sonate che sono troppo facili per i bambini e troppo difficili per gli adulti.


In realtà, l’intera serie di diciotto sonate, che si apre con sei di quelle composte nel 1775, cioè K279-84 e che si chiude con la vivace K576, del 1789, è tutta di alto livello: la nota K545, “per principianti”, è un capolavoro di abilità tecnica senza tempo. È però nel finale della K284 in re maggiore, un bellissimo tema con variazioni, che la parola “genio” si può applicare per la prima volta a Mozart. Le sonate più drammatiche sono la straziante K310 in la minore, scritta alla morte della madre, e la tetra K457 in do minore. Non è meno degna di attenzione la K570 in si bemolle maggiore, con il suo paradisiaco Adagio centrale.
Il 10 giugno 1786 Mozart inseriva nel suo catalogo personale "Un piccolo Rondò per pianoforte solo", in fa maggiore. Questo Rondò K. 494 era nato forse per far parte di un ciclo di tre Rondò destinati, in origine, a una pubblicazione congiunta - gli altri due erano il Rondò in re maggiore K. 485, e il Rondò in la minore K. 511, compreso nel presente concerto. Questo progetto doveva però essere modificato. Il 3 gennaio 1788 il catalogo del compositore si arricchiva di Un Allegro e Andante per pianoforte solo K. 533, movimenti concepiti per essere aggiunti al preesistente Rondò K. 494,e definire così una intera nuova Sonata, pubblicata poi nel corso dell'anno dall'editore Hoffmeister.


Il risultato è quello di uno spartito perfettamente organico, che aderisce in pieno al gusto intrattenitivo, facendo ricorso però a una scrittura sofisticata, che rivela insistentemente l'interesse del compositore verso le tecniche contrappuntistiche, assimilate con lo studio dei lavori di Bach e Händel compiuto negli anni viennesi. 



1° tempo sonata
Non a caso nel primo tempo, Allegro, il materiale tematico è estremamente sobrio; ciascuno dei due temi principali viene presentato dalla sola mano destra, e viene poi ripetuto in combinazioni polifoniche di vario tipo; un terzo tema che appare nella coda si impone nello sviluppo, dando luogo a ingegnose combinazioni con la prima idea


2° tempo sonata
Il centrale Andante, in forma-sonata, è un movimento di estrema concentrazione espressiva, ispirato a Carl Philipp Emanuel Bach nel suo stile sentimentale ma ricco di elementi inconfondibili dell'autore, come il cromatismo e la vastità del piano tonale; notevole è soprattutto il procedimento meticoloso con cui Mozart riesce a conferire al discorso una animazione progressiva, basata su una intensificazione della lunghezza delle frasi, della pienezza della scrittura e della ritmica.








3°  tempo sonata

Il finale non è solo "Un piccolo Rondò", come lo definì l'autore, ma un movimento di vasto impianto e di perfetto equilibrio; nell'aggiungerlo agli altri due tempi Mozart vi inserì una vasta cadenza prima della fine, avviata da progressive imitazioni che salgono dal basso agli acuti della tastiera, richiamando, con coerenza, l'assunto polifonico del tempo iniziale.



        


                                -BREVE BIOGRAFIA

Wolfgang Amadeus Mozart (nome di battesimo: Johannes Chrysostomus Wolfgangus Theophilus Mozart - Salisburgo 27 gennaio 1756 - Vienna 5 dicembre 1791) è stato un compositore austriaco che creò musica di incommensurabile bellezza.

Viene annoverato tra i geni della musica. Dotato di raro talento, manifestatosi precocemente, morì a neppure trentasei anni di età lasciando però pagine indimenticabili di musica classica, da camera e operistica.



Il padre Leopold, un uomo dal carattere austero, permeato di ideali illuministi, schivo e sprezzante, che all'epoca ricopriva l'incarico di maestro di cappella del principe arcivescovo di Salisburgo e celebre violinista compositore fu il suo primo maestro.



Dagli appunti del padre si viene a sapere che Wolfgang prima dei 4 anni era già in grado di utilizzare una raccolta di esercizi che egli stesso aveva preparato e che a Wolfgang occorreva solo mezz'ora per eseguirli perfettamente.




Fece progressi così straordinari che già a cinque anni componeva brevi pezzi, che poi suonava al padre perché questi li trascrivesse, a sei anni Mozart era già in grado di esibirsi al clavicembalo, al violino, all’organo, suonando brani a prima vista o improvvisando. 






























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